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Diventare grandi. Riflessioni sull'adolescenza.

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Ragazza alla finestra, Balthus

“(…) ciò che risulta determinante in adolescenza è il rapporto tra l’antico e il nuovo, e la dimensione di creatività inerente alla psiche, oltre all’influenza progressivamente più pregnante del mondo esterno troppo a lungo sottostimato.”
(R. Cahn)

Nel corso degli anni ho sviluppato una particolare passione ed interesse per il lavoro con gli adolescenti. Nessuno come loro riesce ad essere portatore di mondi tanto vasti e complessi e a segnalare a noi adulti la direzione in cui sta andando la società.

Gli adolescenti si trasformano con il mondo: il loro modo di crescere e di strutturarsi, così come il loro modo di soffrire e manifestare il dolore, sono inevitabilmente lo specchio del mondo circostante.

Per riprendere Bauman, viviamo in una società liquida, caratterizzata da confini e riferimenti in continuo mutamento, dove il cambiamento è l’unica certezza. Un mondo tanto “liquido” cambia forma e coordinate continuamente e questo rende l’adolescenza una sfida complicata.

Negli ultimi decenni abbiamo visto trasformarsi il sistema familiare ed educativo, assistendo ad uno spostamento da un piano più strutturato e pedagogico ad uno più morbido ed affettivo. La clinica ci insegna che anche i sintomi, cioè il modo di comunicare il malessere individuale, sono cambiati, andando sempre maggiormente nella direzione di una “clinica del vuoto”, un vuoto che ha a che fare con l’assenza del desiderio. (cfr. M. Recalcati).

Ma ritorniamo in maniera più specifica ai nostri adolescenti e a ciò che accade fisiologicamente in questa fase della vita. L’adolescente, per compiere la sua transizione tra l’infanzia e la fase adulta, deve affrontare una sorta di metamorfosi che lo porterà alla strutturazione di una nuova identità. Egli sarà impegnato in alcuni compiti evolutivi assai impegnativi.

La separazione e individuazione rispetto alla famiglia. Il legame con i genitori assume nuovi connotati, volti ad una nuova indipendenza fisica ed emotiva. L’adolescente deve fare il lutto della sua posizione infantile di bambino all’interno del nucleo familiare, occupando una posizione nuova. In questa fase si delimitano nuovi confini psichici fra figli e genitori e l’adolescente disinveste le sue attenzioni ed energie mentali dalla famiglia per investire nel gruppo dei pari.

La mentalizzazione di un nuovo corpo, cioè la costruzione mentale di una nuova immagine della propria corporeità. Il corpo diventa sessuato e questo comporta la necessità di scoprirsi, sperimentarsi e, ad un certo punto, definirsi. Il corpo viene inoltre pensato per la prima volta, come un corpo mortale.

La costruzione di nuovi legami sociali ed affettivi. L’adolescente, modificando i suoi rapporti con la famiglia, si trova impegnato nella creazione di nuove relazioni con il gruppo dei pari. Si sperimenterà con nuovi legami amicali e vivrà i primi rapporti di coppia. Questa apertura al mondo porterà anche alla strutturazione di nuovi valori ed ideali.

L’adolescente sarà impegnato per anni in questo processo di soggettivizzazione, che comporterà continui conflitti interni e oscillazioni fra il bisogno di autonomia e la ricerca di protezione. Sperimenterà emozioni nuove o sentite in maniera sconosciuta e spesso inquietante. Potrà vivere crisi più o meno profonde o “scivolare” incolume verso la vita adulta.

Concludo questo breve scritto citando le parole di Massimo Recalcati: “La verità è che non possiamo evitare né le turbolenze dell’adolescenza, né i suoi rischi, né, tanto meno, i suoi dolori. La verità è che non possiamo garantire la felicità dei nostri figli. Possiamo solo vegliare affinché esistano attorno a loro degli adulti che sappiano offrirsi come destinatari della parola.” (La Repubblica, 17/09/2018).

Uno psicoterapeuta di formazione psicoanalitica si pone come primo obiettivo proprio quello di accogliere le parole e i silenzi dei giovani pazienti alla ricerca di una loro verità.

Riferimenti bibliografici

  • Bauman Z., Modernità liquida, Laterza, Roma, 2011
  • Cahn R., Gutton P., Robert P.,Tisseron S., L’adolescente e il suo psicoanalista, Astrolabio, Roma, 2013
  • Pietropolli Charmet G., I nuovi adolescenti, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2000
  • Recalcati M., Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre, Feltrinelli, 2014
  • Recalcati M., Quel figlio senza rete, in La Repubblica, 17 settembre 2018