Il mio orientamento

Dott.ssa Valeria Ghiglione psicologa e psicoterapeuta

“Credo che – nei limiti del passato individuale, dei vincoli e degli strumenti di ciascuno- la conquista delle proprie libertà (compreso l’affrancarsi dai propri schemi più disadattivi) e delle proprie responsabilità sia uno degli obiettivi del lavoro psicoanalitico.”
V. Lingiardi

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Fin dai primi anni dell’università, ho sentito un’affinità per la psicoanalisi, intesa come strumento di esplorazione della dimensione inconscia dell’individuo. Ciò che distingue l’orientamento psicoanalitico dagli altri è il suo focus sulla dimensione più profonda della persona.

In estrema sintesi, possiamo dire che la psicoanalisi “è un’esperienza della parola e della relazione umana” (M. Recalcati), che ha come obiettivo quello di una migliore conoscenza di sé, del proprio mondo psichico e dei meccanismi interni alla base di comportamenti, emozioni, sintomi. Questi ultimi vengono letti alla luce della storia e della complessità del singolo individuo e non come semplici aspetti disfunzionali da trattare.

Il terapeuta ad orientamento psicoanalitico accompagna il paziente in un viaggio (più o meno lungo) alla scoperta di sé stesso, all’interno del quale ha forte rilevanza la lettura delle esperienze passate ma anche un’attenta osservazione di ciò che accade nel presente, compreso ciò che succede dentro la stanza di terapia. Questi non dispone di un sapere a priori, non è un dispensatore di consigli e non ha risposte preconfezionate. Suggerirà riflessioni e collegamenti, sottolineerà ripetizioni o discrepanze, costruirà una lettura ed interpretazione del disagio e delle dinamiche interne in cooperazione con il paziente.